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Spirometria gratis a Tor Vergata (RM) |
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Scritto da Fabrizio Di Meo
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Martedì 26 Febbraio 2008 11:02 |
Sabato 23 febbraio e sabato 1 marzo gli specialisti del Policlinico universitario di Tor Vergata saranno a disposizione dei cittadini che potranno sottoporsi gratuitamente al test spirometrico in grado di individuare precocemente disturbi respiratori e rischio di patologie quali la bronchite cronica ostruttiva. Per sapere se e' opportuno sottoporsi al test basta rispondere a cinque domande e, se si collezionano almeno tre 'si', l'esame diventa altamente consigliato. Ecco le domande: "Rispetto ai tuoi coetanei fai piu' fatica a respirare?" "Hai piu' di 40 anni?" "Hai tosse frequente?" "Hai spesso catarro nei bronchi?" "Sei un fumatore o lo sei stato?". Oggi, in Italia, si legge in una nota dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Tor Vergata, ci sono piu' di 8 milioni di persone che presentano un'ostruzione bronchiale iniziale senza esserne a conoscenza, spesso perche' tosse, catarro e affanno sono considerati sintomi legati all'invecchiamento o al fumo, non segni predittivi di patologie piu' gravi. Si prevede che, nei prossimi 10 anni, la percentuale di persone che soffrono di disturbi respiratori aumentera' del 50% negli uomini e addirittura del 130% nelle donne. Fonte Sanitanews.it
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Pneumopatie Infiltrative Diffuse |
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Scritto da Fabrizio Di Meo
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Venerdì 08 Febbraio 2008 16:35 |
Forlì - Si è
svolto all’ospedale di Forlì dal 4 all’8 febbraio la prima edizione del Corso
residenziale dal titolo “Pneumopatie diffuse infiltrative”, organizzato
dall'Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri, con il contributo di
AstraZeneca. Direttori del corso i professori Venerino Poletti, direttore
dell'U.O. di Pneumologia Interventistica dell'Ausl di Forlì, Angelo Carloni,
radiologo dell’ospedale di Terni con competenze radiologiche sulle malattie
polmonari diffuse, e Marco Chilosi, ordinario di Anatomia Patologica a Verona,
studioso di fama internazionale per quanto riguarda la emolinfopatologia e la
patogenesi della fibrosi polmonare idiopatica. Il momento didattico-formativo, a
numero chiuso, ha visto la partecipazione di 12 corsisti provenienti da diverse
regioni di Italia (Sicilia, Lombardia, Lazio, ecc) riuniti per analizzare
l’approccio alle malattie più rare del polmone e discuterne le possibili
terapie. Il seminario, che ha coinvolto nelle lezioni pratiche e teoriche il
Dipartimento Toracico dell’ospedale di Forlì, ha inoltre focalizzato
l’attenzione sugli studi più recenti riguardo ai meccanismi che causano la
fibrosi polmonare idiopatica ed è stato occasione di confronto sulle metodiche
di biopsia polmonare introdotte dall’equipe del prof. Poletti nell’ospedale
forlivese. Fonte: Romagnaoggi.it |
Scritto da Fabrizio Di Meo
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Giovedì 07 Febbraio 2008 21:55 |
Prossimamente verrà istituito il
registro per il polmone che consente una quantificazione reale dell'incidenza
delle patologie rare dell'organo. Un esempio concreto: attualmente le interstiziopatie polmonari, (tra le quali viene inclusa la fibrosi idiopatica), sono generalmente classificate come rare e ciò induce il mondo della ricerca e le case farmaceutiche ad orientarsi verso altri percorsi. Con l'istituzione del registro per il polmone emergerà, invece, una
incidenza reale di 1/100 (nel Lazio) e questo potrebbe favorire la ricerca sulla fibrosi polmonare idiopatica. Tra gli altri vantaggi, nella istituzione del registro, abbiamo la diffusione d'informazione: le persone sapranno che esistono patologie che si
chiamano IPF (fibrosi polmonare idiopatica), UIP, NSIP ed auspichiamo che, così come fortunatamente è già accaduto per altre patologie, anche per le
interstiziopatie polmonari si apra una strada che conduca alla scoperta di rimedi efficaci e definitivi. Esprimiamo un sincero ringraziamento ai promotori
del registro per il polmone.
Le malattie rare polmonari escono
dall'ombra. "Dopo anni di registri gestiti su base volontaristica, quale quello
relativo al deficit di alfa-1 anti tripsina e quello per le pneumopatie
infiltrative diffuse (RIPID)", spiega Claudio Donner, presidente dell'Aimar
(Associazione Scientifica Interdisciplinare per lo Studio delle Malattie
Respiratorie), "finalmente le Malattie Rare Polmonari avranno a breve un loro
Registro Nazionale". Le malattie rare polmonari ("rare", secondo la definizione
europea, sono quelle che colpiscono meno di 5 persone su 10.000 nella
popolazione generale) sono circa un centinaio. L'istituzione di un registro
nazionale comporterà diversi vantaggi. "In primo luogo", spiega Donner,
"aumenterà il grado di conoscenza dell'esistenza di queste patologie, a livello
del pubblico e dei medici, e consentirà di accorciare i tempi diagnostici di
mesi o di anni. Permetterà inoltre di evitare i falsi epidemiologici osservati
nei registri portati avanti finora su base volontaria. Si pensi al caso delle
interstiziopatie polmonari che, dai dati del registro RIPID, nel Lazio avrebbero
un'incidenza pari ad 1/100 di quella della Lombardia e in Abruzzo addirittura
pari a 1/1000 di quella del nord".
"In Italia le malattie rare", ricorda Domenica Taruscio, direttore del Centro
Nazionale Malattie Rare dell'Istituto Superiore di Sanità, "hanno dal 2001 una
normativa ad hoc che ha istituito un Registro Nazionale presso il nostro
Istituto. Al Registro affluiscono i dati della rete clinico-epidemiologica
dedicata a queste malattie, composta da strutture sanitarie distribuite su tutto
il territorio nazionale. Gli obiettivi del Registro sono epidemiologici, di
monitoraggio (ad esempio del ritardo diagnostico, della migrazione sanitaria dei
pazienti) e di ricerca scientifica. I pazienti affetti dalle malattie inserite
nell'elenco nazionale hanno l'esenzione dal ticket sia per la parte diagnostica
(estesa anche ai loro familiari) che per le terapie. Per essere incluse in
questo Registro, che viene periodicamente aggiornato, le malattie devono essere
rare, croniche e costose per iter diagnostico e cure". Fonte:
Salute (Repubblica.it - Maria Rita Montebelli) |
Scritto da Fabrizio Di Meo
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Giovedì 31 Gennaio 2008 07:31 |
La rete Veneta di pneumologia conta su 15 strutture. Fonte:
Sanitanews.it
Francesca Martini, Assessore alle Politiche sanitarie del Veneto, ha voluto aprire il congresso internazionale 'Asma bronchiale e Bpco: obiettivi, rimedi e strategie' promosso dalla ULSS 20 a Verona illustrando l’articolazione della rete veneta di pneumologia. 'Per la lotta al tabagismo sono stati pianificati interventi specifici comprendenti il monitoraggio del fenomeno, l'attivita' di informazione, l'istituzione di ambulatori specialistici - ha ricordato l'assessore - L'inquinamento ambientale, che stiamo affrontando in sinergia con l'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale, e' un altro problema rilevante con importanti ripercussioni sulla salute delle persone. Nel contesto preventivo vanno inserite anche la campagne vaccinali antinfluenzali e la vaccinazione contro l'infezione da pneumococco'. 'In Veneto esiste una rete diffusa di Presidi ospedalieri - ha spiegato Francesca Martini - con strutture pneumologiche con la presenza di 15 unita' operative e 360 posti letto. La spirometria e' stata inserita gia' da tempo nel gruppo di prestazioni da monitorare per garantirne l'esecuzione entro 30 giorni. Nel cinquanta per cento delle Aziende sanitarie venete e' attiva l'assistenza domiciliare respiratoria mentre siamo la prima regione italiana ad assicurare l'ossigenoterapia domiciliare a lungo termine. Di recente abbiamo introdotto, tra le prime regioni italiane, la normativa per la ventilazione domiciliare'. 'Siamo consapevoli che occorre migliorare ulteriormente il processo assistenziale per il malato pneumologico. Il Piano sociosanitario regionale sara' l'occasione per potenziare la risposta assistenziale integrando ospedale e territorio e rendendo operativi in maniera omogenea su tutto il territorio i percorsi diagnostico terapeutici riabilitativi. Anche il Piano sanitario nazionale ha inserito tra le grandi patologie le malattie respiratorie', ha concluso l'assessore veneto. Per informazioni:
www.regione.veneto.it Fonte:
Sanitanews.it |
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